Ciao, mi chiamo Benedetta. Sono una conservatrice dei beni architettonici e ambientali, dottoressa in architettura, cantante rock e irriducibile reduce di un’esperienza epica come deputy curator del Padiglione Italia 2021 alla Biennale Architettura di Venezia.

Sono un’autrice e una curatrice di testi di architettura. E una lettrice seriale, specialmente di gialli.

Mi sono affezionata a tutti i personaggi che ho incontrato nelle mie letture. Quando ho scritto la tesi la mia pausa ideale dai libri tecnici era leggere un libro. Con sommo sbigottimento di amici e parenti. Ho amato moltissimo tutti gli artisti e gli architetti che ho studiato durante la mia carriera accademica. E, come il peggiore dei topi da biblioteca, mi sono accorta che mi divertivo veramente a raccontare le meraviglie e le oscenità di cui erano capaci nell’arco della loro vita straordinaria.

Durante il mio percorso di formazione (che in realtà non è mai finito) ho provato tantissima ammirazione, ma anche da tanta incredulità. Convinzioni e scoperte sono state spesso il tema prediletto di molti dei miei pomeriggi passati insieme alle mie amiche più care, appassionate come me del pettegolezzo sui superuomini dell’architettura, delle meraviglie dell’archeologia, dei colpi di genio degli artisti.

Da bambina avevo deciso di essere come Indiana Jones e andare in cerca di reliquie Maya. L’archeologia e lo spirito di avventura non mi hanno mai abandonato e, in un certo senso, non ho mai rinunciato alla carriera di esploratore che conduco tutt’ora con grande passione.